1 Luglio 2020

Due anni a sconfiggere il Cancro

Ciao a tutti. E’ un piacere scrivere di nuovo dopo tanto tempo. E’ che sono stato impegnato a combattere il melanoma che da due anni mi sta importunando. Ma se sto scrivendo, vuol dire che la lotta ha avuto esiti positivi. Evviva.

“Perchè è toccato a me?” è la domanda più semplice, e la risposta più semplice è “Perchè di si”. Già una non-spiegazione del genere, per una persona con una meticolosa formazione tecnica, è difficile da digerire. E per la tipologia di tumore, subdolo, incontrollabile e imprevedibile, è ancora peggio.

Ho subito i primi interventi a metà del 2018. Sembrava tutto risolto, i medici erano confidenti ed ero ritornato al lavoro ed ad una vita quasi normale, ma dopo sei mesi sono dovuto tornare sotto i ferri. Ed ancora. Ed ancora. Sembrava un percorso senza fine, visite esami analisi interventi controlli di tutti i tipi, costantemente, tanto che ho dovuto tornare in malattia e trasformare temporaneamente il mio lavoro in manager di me stesso, gestire gli appuntamenti, le visite, gli esami continui, intersecare analisi con colloqui clinici, tra l’Ospedale di Vicenza e lo IOV (Istituto Oncologico Veneto) di Padova...

L’ultimo intervento l’ho subito il 31 dicembre 2019. Una bella conclusione dell’anno. Ma con costante, pressante controllo medico. Mi struggevo per trovare una qualsiasi quadra alla situazione, trovare un modo di imbastire un futuro ma con il costante impegno medico era impossibile programmare qualsiasi, dico qualsiasi cosa che superasse un orizzonte temporale di due o tre settimane. La mia mente era offuscata, talmente offuscata di quel che sarebbe potuto essere, di quel che avrebbe potuto essere la mia vita nel futuro. “Stai fisso all’obiettivo”, continuavo a ripetermi, per non disperdere le poche energie che mi rimanevano e concentrarle per recuperare, per prendere con gli artigli la vita che voleva scapparmi via.

Ed alla fine, dopo una anno di estenuanti visite, controlli, analisi presso lo IOV di Padova o l’ospedale di Vicenza, da oncologia IOV mi danno il via libera: la situazione è finalmente sotto controllo, i risultati gli esami e visite evidenziano che è inutile insistere con un processo medico di controllo così meticoloso e pressante. Posso tornare a vivere.

 

Il primo passo è stato prendere coscienza che le cose erano finalmente cambiate, stavolta nella decisa direzione verso una formale normalità. Come dicevo agli amici, “la mia testa ha ripreso a funzionare”, a razionalizzare, ad avere una visibilità di mesi anziché quel solito paio di settimane.

Il secondo, importante passo, è stato riprendere confidenza con gli amici, colleghi, ex-colleghi, conoscenti, clienti, vicini e lontani che sono stati mesi in rispettosa disparte per lasciarmi il tempo di riprendermi. Ed è stato fantastico perché tutti hanno capito di cui avevo bisogno prima e di quel che ho bisogno ora. Uno scambio continuo di energie, comprensione, supporto, aiuto. Anche da distante, delicato e rispettoso.

Il terzo fondale passo è il ritorno al lavoro: il lavoro che ho dovuto conquistarmi con difficoltà ed impegno, essendo autodidatta o come si dice ora, imprenditore di me stesso: una consistente parte della mia vita, che aveva lasciato un vuoto incolmabile per il mio attaccamento e l’impegno lavorativo che tutti possono raccontare. Bene. E’ il momento di tornare all’azienda per cui lavoro da più di 10 anni.

 

Sconfiggere il melanoma è molto difficile, battagliare giorno per giorno è quasi impossibile. Ma combatterlo, per quanto duro ed impegnativo sia, con gli strumenti ed i modi giusti, si può fare. Cercando di non perdere la testa, o di non farsi convicere di perderla; cercare di trovare soluzioni per sopravvivere, minuto per minuto, giorno per giorno nei momenti più difficili e godersi pienamente i momenti positivi. Rispettando il melanoma senza però dargli spazio.

 

Sto tornando, ragazzi. Festeggiamo!

Giovanni Scopel


Il blog di msg4u

Una raccolta di articoli piĆ¹ o meno tecnici per sfruttare al meglio cloud e posta elettronica.